viernes, 30 de diciembre de 2011

LA BIRRETA

La birreta, que no debe ser confundida con otras tres prendas con nombres parecidos, como son el roquete, el birrete y el bonete. El primero nada tiene que ver con el género de los cubrecabezas.
La birreta y el birrete, en cambio, son particularizaciones del bonete, que es una especie de gorra, comúnmente de cuatro picos, usada por los eclesiásticos y seminaristas a partir del siglo XVI, y antiguamente por los colegiales y graduados. Representan la autoridad de quien las viste.




jueves, 29 de diciembre de 2011

ABSIDE DI SAN GIOVANNI LATERANO

La Croce, coefficiente costantiniano d'importanza nel mosaico absidale, posta sotto Vimago clypeata, d'oro e di pietre preziose (Crux gemmata), è trasformata in Crux triumphalis che, piantata sul monte, irrora il mondo con quattro fiumi, il Gion, il Fison, il Tigris e l'Eufratis i quali -presenti per la prima volta nell'arte- raffigurano, secondo san Paolino da Nola (epistola 32), i quattro evangeli. Il contorno di cervi e di agnelli che si abbeverano invita, secondo il salmista, a ricevere il battesimo sull'esempio del Salvatore che si fa battezzare nel Giordano, come raffigurato nel medaglioncino posto al centro della Croce. Il fiume Giordano, in memoria del battesimo del Cristo, vivacizzato da scene marittime dell'arte classica, che si rinviene in monumenti sacri d'epoca costantiniana, conclude la decorazione absidale. La teofania del Giordano, espressa dalla mano (dextera Patris, dextera Dei) - sostituita nel rifacimento di Leone XIII da un cherubino- dall'icona del Figlio e dalla colomba che manda i raggi, lo Spirito Santo, risplende sulla Croce e sul Battesimo, che dagli antichi autori è detto sacramentum Crucis.

miércoles, 28 de diciembre de 2011

ORIGEN Y FUNDAMENTO DE LA LITURGIA DE LAS HORAS.

LA LITURGIA DE LAS HORAS EN LAS IGLESIAS A TRAVÉS DE LOS SIGLOS
Una ojeada histórica es indispensable no sólo para captar las grandes líneas evolutivas que han llevado a las formas con que estamos familiarizados ahora, sino también para valorar la colocación de la LH en el cuadro de la existencia y de la misión de la iglesia.

martes, 27 de diciembre de 2011

LA LITURGIA DE LAS HORAS, EXPRESION PRIVILEGIADA DE LA ORACIÓN CRISTIANA

Existe la oración de los bautizados y la de los no bautizados. Una y otra pueden ser estrictamente privadas e individuales o bien revestir un carácter social, un desarrollo comunitario e incluso un valor oficial reconocido por la autoridad. La oración cristiana comunitaria puede limitarse a una forma devocional propia de estratos más o menos amplios, es decir, a una expresión religiosa vinculada únicamente a determinadas contingencias históricas populares o a factores culturales. En este caso se llama ejercicio piadoso o forma de piedad popular, más o menos acreditada por la autoridad.

lunes, 26 de diciembre de 2011

NOMENCLATURA DE LA LITURGIA DE LAS HORAS

Las denominaciones, al menos en el sector de la liturgia de que nos ocupamos, manifiestan la óptica con que se vio la Liturgia de las Horas en los diferentes momentos culturales.

1. LITURGIA DE LAS HORAS. Es el nombre del oficio divino editado por primera vez en 1959, acogido sucesivamente en diferentes publicaciones, escogido como altamente expresivo por las comisiones del Consilium para la puesta en práctica de la constitución Sacrosanctum concilium y consagrado finalmente por los documentos y por la edición oficial.

sábado, 24 de diciembre de 2011

EL SIGNIFICADO DE LAS CELEBRACIONES LITÚRGICAS NAVIDEÑAS

Monseñor Guido Marini, Maestro de las Celebraciones Litúrgicas Pontificias, señaló en una nota el significado y la importancia de algunos detalles, que caracterizan las celebraciones presididas por el Santo Padre en este Tiempo de Navidad.

Monseñor Marini pone de relieve que la estatua de madera, que representa a la Virgen con el Niño Dios, colocada en la Basílica de San Pedro, al lado del altar de la Confesión, subraya los lazos entre la Madre de Dios y el misterio de Cristo, que se renueva en el altar.


viernes, 23 de diciembre de 2011

ORIENTAMENTO ASTRONOMICO DELLE CHIESE

Prima del XII d.C. le Chiese erano edificate secondo i canoni costruttivi e soprattutto di orientamento, stabiliti già nelle Costituzioni Apostoliche redatte nei primi secoli del cristianesimo.
Sin dagli albori del cristianesimo era diffusa la tradizione di orientare i templi o più in generale i luoghi di culto verso la direzione cardinale est (Versus Solem Orientem) in quanto per i cristiani la salvezza era collegata alla generica direzione cardinale orientale.Infatti Gesù aveva come simbolo il Sole (Sol justitiae, Sol invictus, Sol salutis) e la direzione est era simbolizzata dalla croce, simbolo della vittoria.Nel Medioevo le chiese erano generalmente progettate a forma di croce, generalmente latina, con l'abside orientato ad est. L'ingresso principale era quindi posizionato sul lato occidentale, in corrispondenza dei piedi della croce in modo che i fedeli entrati nell'edificio camminassero verso oriente simboleggiando l'ascesa di Cristo. La direzione orientale corrisponde a quel segmento di orizzonte locale in cui i corpi celesti sorgono analogamente, dal punto di vista simbolico, alla stella della nascita di Cristo, nota come "la stella dell'est". Le chiese dovevano assolvere agli aspetti puramente liturgici quindi le istruzioni che venivano date agli architetti in fase di progettazione si basavano su tutta una serie di indicazioni tratti dalla simbologia liturgica della religione cristiana.

ANTONI GAUDÍ, “L’ARCHITETTO DI DIO” 7/7

La riscoperta è iniziata da non oltre mezzo secolo. Il merito spetta anche a Le Corbusier, il quale, già nel maggio del 1928, visitando i suoi lavori a Barcellona, l’aveva definito come colui che possedeva “la maggior forza architettonica tra gli uomini della sua generazione” e, nel 1957, “un uomo di una forza, fede e capacità tecnica straordinaria”. Il ‘nostro’ Bruno Zevi aveva riconosciuto, poi, come l’architettura del genio catalano fosse stata una delle radici dell’Espressionismo. A rivalutare la sua figura contribuirono, inoltre, i suoi conterranei Miró e Dalí, all’interno del movimento surrealista, ai quali egli seppe ispirare forme inedite, così strane e aggressive per l’immaginario contemporaneo.


IL CORPO IL VOLTO DI GESÚ NELL`ARTE


Nel pomeriggio di giovedì 4 febbraio nell'Ambasciata Italiana presso la Santa Sede sono state presentate le iniziative culturali di "Imago Veritatis" per la prossima ostensione della Sindone. In particolare la mostra "Gesù. Il volto, il corpo nell'arte" organizzata con la Reggia della Venaria Reale - dal 1 ° aprile al 1 ° agosto - e il concorso per le scuole piemontesi "L'uomo della Sindone". Sono intervenuti l'arcivescovo Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, Giuseppe Ghiberti, presidente della Commissione Sindone della diocesi di Torino, Andrea Gianni, presidente dell'Associazione Sant'Anselmo, Lucetta Scaraffia, dell'università di Roma La Sapienza, Alberto Vanelli, direttore della Venaria Reale e il curatore della mostra. Di quest'ultimo pubblichiamo l'intervento.

jueves, 22 de diciembre de 2011

LA CATEDRAL DESDE LA ARQUITECTURA ROMÁNICA A LA GÓTICA, EL TRASFONDO TEOLÓGICO

En las catequesis de las semanas anteriores presenté algunos aspectos de la teología medieval. Pero la fe cristiana, profundamente arraigada en los hombres y las mujeres de aquellos siglos, no dio origen solamente a obras maestras de la literatura teológica, del pensamiento y de la fe. Inspiró también una de las creaciones artísticas más elevadas de la civilización universal: las catedrales, verdadera gloria del Medievo cristiano. Durante casi tres siglos, a partir de comienzos del siglo XI, en Europa se asistió a un fervor artístico extraordinario. Un antiguo cronista describe así el entusiasmo y la laboriosidad de aquellos tiempos: "Sucedió que en todo el mundo, pero especialmente en Italia y en las Galias, se comenzaron a reconstruir las iglesias, aunque muchas de ellas, que todavía estaban en buenas condiciones, no necesitaban esa restauración. Era como una competición entre un pueblo y otro; parecía que el mundo, liberándose de los viejos andrajos, por todas partes quisiera revestirse del blanco vestido de nuevas iglesias. En definitiva, los fieles de entonces restauraron casi todas las iglesias catedrales, un gran número de iglesias monásticas e incluso oratorios de pueblo" (Rodolfo el Glabro, Historiarum 3, 4).

XVI Convegno Liturgico per Seminaristi


Roma, 28 – 30 dicembre 2011
Istituto Maria SS. Bambina
Via Paolo VI, 21


Il convegno è aperto ai seminaristi dei corsi di teologia ed agli alunni degli studentati religiosi
La quota di iscrizione è di Euro 40,00
Il costo del pacchetto comprensivo di quota di iscrizione e alloggio è di Euro 240,00
Per avere informazioni sulle modalità di iscrizione e sulla disponibilità delle stanze, si prega di contattare la Segreteria del CAL: tel. 06 4741870 - centroazioneliturgica@email.it

ANTONI GAUDÍ, “L’ARCHITETTO DI DIO” 6/7

Una delle poche passioni che Gaudí aveva conservato, nell’ultimo periodo della sua esistenza terrena, era l’amore per la musica. Alla fine della sua giornata di lavoro, specialmente la domenica, gli piaceva fare una lunga passeggiata a piedi che terminava all’oratorio di San Filippo Neri. Qui sostava in preghiera tutte le vigilie e si estasiava con la messa cantata. Considerava il canto gregoriano come un prolungamento della sua arte. O, piuttosto, il contrario, l’architettura era per lui una riproduzione in pietra del canto d’elogio che rappresentava il gregoriano. Il legame con l’Oratorio era rinforzato anche dalla presenza di un sacerdote singolare, il Padre Agustín Mas Folch, che era il suo direttore spirituale e che sarà ucciso nel 1937, durante la persecuzione religiosa. E sarà anche questa passione ad essergli fatale.





lunes, 19 de diciembre de 2011

ANTONI GAUDÍ, “L’ARCHITETTO DI DIO” 5/7

Dal 1914 Gaudí si dedicò esclusivamente ai lavori della Sagrada Família, la cui esecuzione doveva seguire la sua teoria secondo la quale “la retta è la linea degli uomini e la curva è la linea di Dio”. Nelle intenzioni dell’architetto, la chiesa, con il mutare delle sue forme, si sarebbe dovuta ispirare alla tradizione delle cattedrali gotiche, nelle quali generazioni di costruttori si succedevano, con la sovrapposizione di stili diversi. Il tempio, infatti, caratterizzato da una pianta a croce latina di cinque navate con tre di transetto, “sorge su una base neogotica e, attraverso portali Art Nouveau, termina con pinnacoli di stile cubista” (G. R. Collins).


ANTONI GAUDÍ, “L’ARCHITETTO DI DIO” 4/7

Tra il 1904 e il 1907, Gaudí ristrutturò la Casa Batlló – uno dei palazzi più enigmatici di Barcellona – ubicata nel Passeig de Gràcia, il grande e sontuoso viale alberato, una delle principali ed animate arterie dell’Eixample. (L’Eixample, letteralmente estensione, allargamento, è il piano di ampliamento che interessò una vasta area della città. Fu redatto nel 1859 dall’ingegner Ildefons Cerdà, per ospitare la borghesia che, intorno alla metà dell’Ottocento, stava abbandonando il nucleo più antico del Barri Gótic alla ricerca di un nuovo spazio urbano). Edificato su un terreno lungo e stretto, chiuso tra altri fabbricati, il palazzo articola la sua pianta intorno a due cavedi, completamente maiolicati e coperti da una vetrata.

ANTONI GAUDÍ, “L’ARCHITETTO DI DIO” 3/7


A partire dal 1900, il maestro catalano creò i propri capolavori, tutti sorti a Barcellona, se si eccettua il progetto della chiesa della Colònia Güell a Santa Coloma de Cervelló – singolare esempio di ardita e stravagante trasfigurazione fantastica dei materiali, per altro nei pressi della città – di cui fu costruita la sola cripta.

ANTONI GAUDÍ, “L’ARCHITETTO DI DIO” 2/7

Dopo un breve periodo di intensa partecipazione alla brillante vita mondana di Barcellona, Gaudí cambiò improvvisamente il suo stile di vita: divenne, infatti, schivo, dedito a dure penitenze, noncurante del successo. Secondo i biografi, questa è l’epoca in cui egli patì una delusione amorosa, che probabilmente causò il suo profondo cambio psicologico. Il 3 novembre 1883, a soli 31 anni, venne nominato architetto capo della costruzione in città del Temple Expiatori de la Sagrada Família, un edificio iniziato l’anno prima dall’architetto diocesano Francesc de Paula del Villar. Costui, in seguito a contrasti con l’architetto Joan Martorell, consigliere di Josep Maria Bocabella (fondatore dell’Associació Espiritual de Devots de Sant Josep, il sodalizio che aveva promosso la fabbrica del tempio), si era dimesso dopo pochi mesi, e così il giovane Gaudí, già collaboratore di Martorell, fu incaricato del progetto.

ANTONI GAUDÍ, “L’ARCHITETTO DI DIO” 1/7

“La creazione prosegue incessantemente attraverso l’uomo. Ma l’uomo non crea:
scopre. Coloro che ricreano le leggi della Natura per basare su esse le loro nuove
opere sono collaboratori del Creatore. Chi copia non collabora. Perciò, l’originalità
consiste nel ritorno alle origini” (A. GAUDÍ)

domingo, 18 de diciembre de 2011

SULLL'ADESIONE AL CONCILIO VATICANO II


Il cinquantesimo anniversario, ormai prossimo, della convocazione del concilio Vaticano II (25 dicembre 1961) è motivo di celebrazione ma anche di rinnovata riflessione sulla ricezione e applicazione dei documenti conciliari. Oltre agli aspetti più direttamente pratici di questa ricezione e applicazione, con le loro luci ed ombre, sembra opportuno ricordare anche la natura dell'adesione intellettuale dovuta agli insegnamenti del Concilio. Pur trattandosi di dottrina ben nota e sulla quale si dispone di abbondante bibliografia, non è superfluo ricordarla nei suoi tratti essenziali, tenuto conto della persistenza di perplessità manifestatesi, anche nell'opinione pubblica, riguardo alla continuità di alcuni insegnamenti conciliari rispetto ai precedenti insegnamenti del magistero della Chiesa. Innanzitutto non sembra inutile ricordare che l'intenzione pastorale del Concilio non significa che esso non sia dottrinale. Le prospettive pastorali si basano infatti, e non potrebbe essere diversamente, sulla dottrina. Ma occorre, soprattutto, ribadire che la dottrina è indirizzata alla salvezza, il suo insegnamento è parte integrante della pastorale. Inoltre, nei documenti conciliari è ovvio che ci sono molti insegnamenti di natura prettamente dottrinale: sulla divina Rivelazione, sulla Chiesa, ecc. Come scrisse il beato Giovanni Paolo II, "con l'aiuto di Dio i Padri conciliari hanno potuto elaborare, in quattro anni di lavoro, un considerevole complesso di esposizioni dottrinali e di direttive pastorali offerte a tutta la Chiesa" (costituzione apostolica Fidei depositum, 11 ottobre 1992, introduzione).

COMUNIÓN POR INTINCIÓN


La intinción es una de las formas por las cuales un comulgante puede recibir la sangre de Cristo. El sacerdote ofrece al comulgante la hostia empapada en la Sangre de Cristo.  

El ministro extraordinario de la Sagrada Comunión no está autorizado para hacer la intinción del pan en el vino bajo ninguna circunstancia. Si la comunión se distribuye por intinción, el ministro extraordinario puede ayudar al sacerdote, de la misma manera que un acólito instituido, sostiene el cáliz de manera que el sacerdote pueda mojar fácilmente la hostia en el cáliz y colcar la comunión en la lengua del comulgante.

sábado, 17 de diciembre de 2011

UMANESIMO E BELLEZZA IERI E OGGI - PROF. ANTONIO NATALI


UMANESIMO E BELLEZZA IERI E OGGI - CARD. GIANFRANCO RAVASI

Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, introduce il tema dell'evento fiorentino: La potenza della bellezza' evocata nel Siracide, ha ricordato il cardinale Ravasi, va riproposta al giorno d'oggi anche perché è oscura, 'capace di creare un fremito'. 'La bellezza ferisce, ma proprio così richiama l'uomo al suo destino ultimo', scriveva in un saggio il cardinale Ratzinger. Mentre il poeta rumeno Emil Cioran irrideva i teologi che perdono tempo a spiegare l'esistenza di Dio, quando basta un'opera di Bach a provarla. Senza l'arte Dio rischia di rimanere un'astrazione e la fede è incapace di parlare al cuore dell'uomo. Ma la bellezza, come condizione metafisica del bene, può e deve essere anche il territorio di incontro fra credenti e non-credenti, linguaggio universale di riscatto etico, per costruire un nuovo umanesimo. Bisogna superare la banalità, la mucillagine che è quell'indifferenza del nostro tempo che nulla assorbe e nulla ascolta E la forza della bellezza della parola deve lacerare questa barriera incolore e lagnosa.

ARCHITETTURA COME DELLA MEMORIA - MARIO BOTTA

LECTIO MAGISTRALIS DI MARIO BOTTA - FUNDAZIONE SACRO CUORE

LECTIO MAGISTRALIS DI MARIO BOTTA

Lectio Magistralis, dal titolo "Mario Botta: la nuova chiesa di San Rocco in Sambuceto ed altri progetti" tenuta dall'Architetto Mario Botta il 12 marzo a San Giovanni Teatino, in occasione della due-giorni di eventi conclusasi (il 13 marzo) con la Posa della Prima Pietra del nuovo Complesso Parrocchiale San Rocco.

jueves, 15 de diciembre de 2011

HORA EUCARÍSTICA - RECOMENDACIONES PRÁCTICAS

Les dejo las siguientes recomendaciones prácticas para que puedan preparar la hora eucarística.

No es conveniente que el guía utilice el ambón de la Iglesia que se usa para las lecturas durante la Misa. Es mejor colocar un atril fuera del presbiterio. Según la arquitectura del templo puede colocarse a uno de los lado de la nave, de forma perpendicular, de modo que no se de la espalda a la Eucaristía.

miércoles, 14 de diciembre de 2011

Los cuatro jinetes del Apocalipsis

Los cuatros jinetes del apocalipsis, son 4 alegorías o descripciones simbólicas que hablan sobre eventos que sucederán al final de los tiempos. La imagen de loa jinetes proviene de Zacarías 1, 8-10.


Los cuatro jinetes del Apocalipsis están descriptos en los capítulos 6,1-8. Los cuatro caballeros son descripciones simbólicas de diversos eventos que sucederán al final de los tiempos.

lunes, 12 de diciembre de 2011

ICONOGRAFÍA DE LA INMACULADA CONCEPCIÓN

Desde el punto de vista iconográfico, este tema aparece mucho después que las Vírgenes de Majestad y de Piedad, siendo casi extraño al arte de la Edad Media.
El dogma según el cual la Virgen María fue preservada por Dios del pecado original desde su concepción se proclamó en 1854, poniendo fin a una larga controversia que había comenzado en el siglo XII y tuvo su punto culminante en España en el siglo XVII. En el marco de la compleja y dilatada historia de la formación iconográfica de la Purísima hay varios momentos importantes.